Chioggia
Oltre all'appuntamento con le associazioni dei pescatori la quarta commissione del Consiglio regionale ne ha concesso uno anche ai rappresentanti dei Comuni di Chioggia e di Caorle, al presidente dell'Associazione "Tegnue di Chioggia, Piero Mescalchin e ad esponenti di "Big game Italia", "Tuna club" e "La didattica pescatori sportivi".
L'assessore all'Ambiente Giorgio Varisco, rappresentante del Comune di Chioggia ha espresso giudizio sostanzialmente positivo per iniziative intese "alla tutela e allo sviluppo delle aree di interesse biologico davanti alle coste venete, evidenziando tuttavia alcune perplessità più volte espresse sia da amministratori chioggiotti che da rappresentanti dell'ambientalismo marino sull'uso spesso troppo disinvolto della definizione "tegnue " che per ragioni storiche, ambientali e per la dimensione degli affioramenti del fondale davanti a Chioggia si attaglia solo a questa realtà". Se a Caorle le chiamano "tresse" e a Cavallino "sassi" - ha riferito Varisco - "una ragione ci deve essere". Chioggia, che già ha ottenuto dal Ministero dell'ambiente il riconoscimento di oasi marina per le "tegnue " con vincolo ambientale permanente, ha poi avanzato richiesta di una concessione triennale dell'area in questione, una trentina di chilometri quadrati, allo scopo di valorizzarla come risorsa per la ricerca e per un turismo alternativo. In vista della costituzione di una Consulta del mare Varisco ha raccomandato "l'istituzione di due enti gestori: uno per l'area marina di Caorle ed uno per le Tegnue di Chioggia proprio per le diversità morfologiche, di estensioni e per la varietà di specie ittiche che differenziano i due siti".
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